28 novembre 2006

sotto il vulcano

El Salvador, novembre 2006.
Sono qui per una missione di genere: partecipare alla valutazione del progetto che sta terminando dal punto di vista dell'impatto per le donne, ma soprattutto elaborare un nuovo programma in collaborazione con Las Dignas, un'organizzazione di donne salvadoregne.

E' la prima volta che vengo in centroamerica, ed questo fatto di per sé già rende importante il viaggio per me, dato che Rete ci lavora tanto e da tanto tempo. Questi paesi non sembrano essere di grande priorità per i grandi finanziatori europei, forse li si considera ancora il "cortile di casa" degli USA. Eppure vedo come qui si incrocino temi importantissimi delle dinamiche in corso nel mondo, e quindi significhi davvero qualcosa la strada che prenderanno questi paesi.
Il governo salvadoregno è un allievo modello di Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e Governo USA: ha adottato il dollaro come moneta corrente, impoverendo sensibilimente la popolazione (i prezzi si sono quadruplicati, e i salari sono rimasti uguali), demolito lo stato sociale e privatizzato tutto, pensioni comprese; è l'unico paese centroamericano ad avere soldati in Iraq. E i risultati dell'aver seguito così fedelmente le ricette neoliberiste si vedono: il salario minimo non permette di vivere - 175 $ al mese in un paese caro quasi come l'Italia, e le vie d'uscita sono soltando quelle dell'emigrazione di massa negli Stati Uniti (2 milioni di salvadoregni vivono all'estero, su meno di 7 milioni di abitanti) o della delinquenza organizzata in bande armate, le maras. Il paese è considerato il più violento dell'America Latina, e la risposta governativa è unicamente quella della repressione.
Tuttavia, il partito di destra, ARENA, è saldamente al governo fin dalle elezioni del '94 che hanno seguito di due anni gli accordi di pace dopo la guerra civile. Il Frente Farabundo Martí, convertitosi a partito di opposizione, ha conquistato man mano soltanto alcune amministrazioni locali, tra cui la capitale San Salvador.

Il movimento delle donne, uscite in gran numero dall'esperienza della militanza nel Frente, è tuttavia molto vivo. Le associazioni di donne di base, nelle aree rurali come nei quartieri poveri della capitale, sono sostenute da organizzazioni nazionali con una chiara politica femminista. Le richieste politiche sono di vario tipo: dalla lotta alla privatizzazione dei servizi, acqua in particolare, a quella per le pari opportunità di educazione e lavoro, a quella contro la violenza, al diritti sessuali e riproduttivi. L'aborto è proibito, anche quando la salute della madre è in pericolo; le gravidanze adolescenziali molto diffuse; un grandissimo numero di donne subisce violenze fisiche e sessuali. Pochi giorni fa, il 25 novembre, hanno avuto luogo le manifestazioni per la non violenza contro le donne, che hanno chiesto alle istituzioni maggior impegno nel perseguire i colpevoli e nel modificare la mentalità comune.
Las Dignas è una delle più riconosciute tra queste organizzazioni di donne, anche a livello centroamericano. Hanno affrontato come molte altre il difficile percorso da movimento solamente politico ad Ong in grado di captare fondi internazionali e gestire programmi concreti, senza perdere la propria identità. Infatti si rifiutano di crescere come struttura, anzi vogliono diminuire nel numero di stipendiate, per non dipendere troppo da finanziamenti. Oggi sono 30, socie e lavoratrici, a seguire quattro programmi: per la partecipazione politica, contro la violenza, per la giustizia economica e per l'educazione. Sostengono associazioni di donne di base e conducono campagne di sensibilizzazione. Insieme stiamo disegnando un programma di lavoro comune che comprenda le strategie di entrambi.

Nel frattempo ad Apopa, un sobborgo a nord di San Salvador, tutto è pronto per l'inaugurazione del centro di formazione professionale che abbiamo fatto costruire. Si potranno avviare corsi al suo interno, nei laboratori attrezzati, e organizzare incontri. A fine dicembre, dopo una storia lunga e travagliata, chiuderemo il progetto e il centro sarà affidato a CRD, un'Ong locale. Parallelamente, si è già bien organizzata una cooperativa di risparmio e credito, che vede le donne come maggioranza tra i soci.
Il centro ha un senso speciale in queste aree: dare un'alternativa ai giovani del posto rispetto alle bande armate.


daniela

link: www.lasdignas.org

21 novembre 2006

nuove scadenze

Il vostro incubo peggiore...

- 20 dicenbre: bando sahel percorso C
- 16 febbraio: bando sahel percorso A
- 16 gennaio: ex B7-6000

06 novembre 2006

scadenze!!

Nei prossimi giorni ci sono delle scadenze importanti per la deposizione di nuovi progetti, in particolare:

- 27 novembre: scadenza bando sulla formazione (progetto in MALI)
- 15 dicembre (probabile): scadenza bando Sahel (2 MALI, e BF)
- 22 dicembre: scadenza bando della Unione Europea ARIANE , sul rafforzamento della società civile (sito internet http://www.ariane-ml.org/)

Senza dimenticare il 30 novembre per il progetto Marocco...

Come dire.. corro a scrivere!!! (by Katia)