28 settembre 2006

è qui il nostro cooperante in Mozambico, Antonio Archetti

MOZAMBICO: Il progetto sta correndo bene, con l’arrivo dei fondi ad aprile-maggio i corsi sono ripresi a ritmo serrato, mattina e pomeriggio - con centinaia di iscritti grazie alla comunicazione dei media locali e dell’Ugc, dovendo anche rifiutarne.

Nel paese si sta dando molta enfasi alla formazione di II livello, ma continua a mancare la manodopera specializzata. Un gruppo interministeriale sta studiando la questione e ha riconosciuto che stiamo facendo ciò che loro hanno ancora solo in programma.

Abbiamo già un forte legame col Ministero del Lavoro e siamo uno dei pochi centri di formazione autorizzati, tanti anche conosciuti non lo sono. A ottobre quindi faremo richiesta per avere fondi allocati su questo ambito.

Altre attività previste stanno cominciando per cui è indispensabile la missione del III cooperante. A ottobre i primi finiscono la formazione completa, dopo la quale è prevista la parte di microcredito e inserimento. Inoltre si dovranno coordinare i 4 mozambicani che dovranno dare la continuità al settore.

Le esperienze già attivate finora nella zona su associazioni e microcredito sono state abbastanza fallimentari. A ottobre organizzeremo un seminario sulle esperienze di autoimpiego che si è cercato di realizzare. Per esempio il municipio pensa di provare a costituire un’incubatrice, che ospiti e assista le microimprese. La potremo fare anche noi, ma la nostra officina non è dedicata solo alla formazione ma a tutta l’Unione generale delle cooperative per qui è più complesso.

Vanno valutati i criteri per dare i kit, e seguite quali autorizzazioni siano necessarie per le microimprese. L’aspetto comunque ha molta rilevanza perché ci permette di non essere solo un ente formativo.

I giovani sono stati finora ben ricevuti dalle aziende, nonostante il basso livello di istruzione; questo è stato piacevolmente sorprendente. I settori sono stati comunque scelti bene perché sono quelli che tirano di più. Il kit si potrebbe valutare come “dote” del giovane all’azienda, anche. Bisogna riflettere bene sull’aspetto microcredito. Forse non tutti i mestieri, soprattutto artigianali, sono fatti per essere “fatti insieme” piuttosto che singolarmente. Interagendo con le istituzioni si potrebbero ipotizzare strutture d’appoggio come quella del comune, o anche collaborare col comune ospitando lì i giovani e pagando una parte delle spese.

A livello di officina c’è già una maggiore economica e un maggior controllo dei servizi interni; le macchine entrare e transitano per un periodo limitato, e i pezzi di ricambio si sono cominciati a comprare anche con i soldi guadagnati dai servizi esterni dell’officina stessa. Però si è anche dovuto cominciato a rifiutare delle macchine, perché siamo anche impegnati sulla formazione; adesso però si sta inserendo un tecnico esperto locale.

La scuola di formazione pure sta sviluppando una sua sostenibilità; per ora non si stanno facendo pagare i parenti dei soci, poi si farà. Ma si ospitano i progetti di formazioni di altre ong. Si sta collaborando con Terres des hommes Italia e ci sono altre prospettive. Il centro ora è legale e intitolato a Padre Prosperino, ha aperto un conto suo.

Per ora l’Ugc ha ancora molti altri problemi, ma nel frattempo si è più strutturata. Ancora non si è realizzato il desiderio dell’Utl in merito all’autonomia delle unità operative, che all’Ugc pesa: tiene soprattutto al controllo amministrativo e finanziario stretto. È comunque più presente che in passato.

Il centro avrà bisogno di un maggiore accompagnamento; i professori sono pagati dal progetto e il centro non è ancora autosostenibile. Stiamo seguendo la riforma del settore della formazione professionale in cui il Governo sta insistendo, proprio nella prospettiva di poter diventare un centro pilota con il sostegno governativo. Abbiamo ancora un anno per svilupparci maggiormente.
L’Ugc ha inoltre un altro centro a Mahotas, fuori, un po’ in rovina, che in futuro potrebbe unificarsi col “nostro”, e un Istituto commerciale nel centro di Maputo, autosufficiente e con un’utenza più borghese.

Il direttore didattico assunto dovrebbe poi prendere il posto di Paolo, è competente, ma non è ancora visto come un uomo dell’Ugc.

1 Comments:

At 09 marzo, 2008 06:30, Anonymous Anonimo said...

Sono Andy 1/4 mozambicano, 1/4 Colombiano e per metà Repubblica di San Marino. Vivi e faccio avanti e indoetro aiutando piccoli progretti da 18 anni.... !!!!

CONSIGLIO: occio a dove vanno a finire i fondi quando c'è di mezzo l'UGC.......


Auguri se avete bisogno qualche dritta... volentieri.
Auguri e buon lavoro

 

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