07 settembre 2006

Riguardo ai progetti in Senegal e Mali


Senegal: è in corso un intervento, battezzato MYCOR, per la formazione e diffusione di tecniche di agricoltura integrata e biologica, in particolare grazie all'utilizzo di un consorzio di funghi e batteri (micorrize) presenti in natura a partire dalle radici delle piante, e di cui esse si servono per nutrirsi e proteggersi. Il consorzio di micorrize ci è stato offerto dalla CCS di Aosta e può sostituire i concimi chimici; al momento stiamo avviando la loro produzione sul posto, in collaborazione con l'Università di Dakar e la federazione contadina FAPAL.

Sono stati spediti tutti i macchinari necessari per la produzione e si è avviata anche la produzione di vasi per far sviluppare le micorrize. I contadini hanno con l’ultimo raccolto potuto verificare un reale miglioramento della produzione.

Si sono incontrate più volte le istituzioni locali che hanno grandi aspettative politiche e tecniche. Inoltre il presidente del Consiglio Regionale di Louga ci ha coinvolto per la prossima edizione del Forum sull’emigrazione dall’area di Louga, la cui prima edizione ha avuto luogo a gennaio.

A questo proposito riflettiamo sulla quantità di rimesse inviate in Senegal dagli emigrati, rispetto alle cifre mobilitate dalla cooperazione: non è difficile immaginare come la prima somma sia varie volte multipla della seconda.


Mali: parallelamente, continua la produzione e trasformazione di scalogno dogon nell'area di Bandiagara tramite l'associazione dei suoi produttori. A questo proposito, la scelta delle azioni da sviluppare è stata fatta insieme a loro, riflettendo sul fatto che qualsiasi prodotto orticolo vale molto poco al momento del raccolto e non dà quasi nulla ai contadini, una volta pagati i debiti contratti durante l'anno. Il taglio e l'essicazione dello scalogno direttamente sotto il sole o in essicatoi a energia solare (sull'esempio della cooperazione tedesca) permette di conservarlo a lungo e commerciarlo ad un prezzo decisamente migliore.

Lo scalogno dogon è molto apprezzato sul mercato locale, ma è ancora presto per prevedere una vendita organizzata dello scalogno in Italia per quanto nei canali del commercio equo: avvieremo presto un percorso di certificazione con l'ICEA
e la ricerca degli imballaggi adatti, inesistenti nel paese.

Nel frattempo la TV maliana nazionale, ORTM, ha effettuato una missione di vari giorni presso il progetto per un servizio, che è già stato dato alla radio nazionale e che è in montaggio per la tv. Abbiamo copia delle riprese.


in ITALIA:

Dal 26 al 30 ottobre avrà luogo a Torino TERRA MADRE, l'incontro delle comunità del cibo promosso da Slow Food. E parteciperanno tutte le organizzazioni rurali nostre partner da Senegal (Fapal e Apecs), Mali (PDCO) e Burkina Faso (PROMES). Tutti loro resteranno almeno durante la settimana successiva per lavorare insieme, confrontare le azioni in corso e per partecipare ad incontri che stiamo cominciando a fissare. Siamo aperti ad organizzare incontri con tutte le realtà interessate.
011-7707388 rete@arpnet.it
www.terramadre2006.org

1 Comments:

At 08 settembre, 2006 12:01, Blogger RETE ong said...

A proposito dell'ultimo punto il, rappresentante maliano resterà almeno tre settimane, sarebbe interessante organizzargli una bella agenda di incontri con realtà produttive, ho già contatti per un allevamento bovino (interessante soprattutto per il discorso sicurezza alimentare) e una fabbrica di trasformazione del latte, chiunque avesse altri contatti o suggerimenti contatti a RETE Daniela o me per l'organizzazione. Katia

 

Posta un commento

<< Home